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Correlazioni in Medicina



Prognosi a lungo termine nei pazienti con sindrome di Brugada


La sindrome di Brugada è caratterizzata da sopraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni precordiali destre e un aumento del rischio di morte cardiaca improvvisa.
Rimane ancora da definire la migliore strategia per valutare il reale rischio aritmico associato alla malattia, specialmente nei pazienti asintomatici.

Un gruppo di Ricercatori ha condotto uno studio per valutare la prognosi e i fattori di rischio di morte cardiaca improvvisa in pazienti con la sindrome di Brugada nel FINGER ( Francia, Italia, Olanda, Germania ) Brugada Syndrome Register.

I pazienti sono stati reclutati in 11 Centri terziari in 4 Paesi europei.

I criteri di inclusione consistevano in un ECG di tipo 1 presente al basale o dopo prova farmacologica, dopo l’esclusione di malattie in grado di mimare la sindrome di Brugada.

Il registro comprendeva 1.029 individui ( 745 uomini; 72% ) con una età mediana di 45 anni.

La diagnosi si è basata su ( 1 ) morte cardiaca improvvisa abortita ( 6% ); ( 2 ) sincope non altrimenti specificata ( 30% ) e ( 3 ) pazienti asintomatici ( 64% ).

Durante un follow-up mediano di 31.9 mesi, sono stati osservati 51 eventi cardiaci ( 5% ) ( 44 pazienti hanno sperimentato shock appropriati da defibrillatore cardioverter e 7 sono morti improvvisamente ).

Il tasso di eventi cardiaci per anno è stato pari a 7.7% nei pazienti con morte cardiaca improvvisa abortita, 1.9% nei pazienti con sincope e 0.5% in pazienti asintomatici.

I sintomi e l’ECG spontaneo di tipo 1 sono risultati predittori di eventi aritmici, mentre genere, storia familiare di morte cardiaca improvvisa, inducibilità delle tachiaritmie durante gli studi elettrofisiologici e presenza di una mutazione SCN5A non sono risultati predittivi di eventi aritmici.

In conclusione, nella più ampia serie di pazienti con sindrome di Brugada ad oggi, i tassi di eventi in pazienti asintomatici sono risultati bassi.
L’inducibilità di tachiaritmie ventricolari e la storia familiare di morte cardiaca improvvisa non sono risultati predittori di eventi cardiaci. ( Xagena2010 )

Probst V et al, Circulation 2010; 121: 635-643


Cardio2010


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